Amleto nei castelli
Tra gli addetti ai lavori sento spesso dire che Amleto oggi non è più rappresentabile.
Io penso l’esatto opposto ovviamente, dal momento che Amleto è un’opera universale, assoluta, definitiva, uno di quei testi che vincono il tempo perchè sempre perfetti e adeguati. Certo, sono d’accordo con loro, se in uno sforzo estremo e ingiustificato di “attualizzazione” o di eccessiva elucubrazione intellettuale, si mettono in scena delle re-interpretazioni di Amleto vagamente deliranti (e negli ultimi 40 anni abbiamo avuto parecchi esempi in questa direzione).
Amleto è una delle più belle storie che siano state mai raccontate dall’uomo.
Si dice che le vere storie, quelle importanti, quelle potenti non possono che ruotare attorno a quattro, cinque sentimenti umani: ecco, Amleto li contiene tutti questi sentimenti, e ne contiene anche tanti altri (uno su tutti i prodromi della psicanalisi, 300 anni prima di Freud).
Stupisce davvero la disarmante attualità dell’opera e l’ineffabile bellezza dei versi, delle parole.
Amleto è l'opera fondativa della cultura occidentale moderna.
Per questi e altri motivi, quando ho deciso di approcciare Amleto, ho sentito l’esigenza di realizzare questo progetto al di fuori dell’edificio teatrale, di farlo in un castello. Fin da subito ho pensato a una grande produzione; volevo fare un’edizione di Amleto pressoché integrale, con tutti i personaggi in scena; un allestimento quindi di recupero dell’afflato shakespeariano, solamente decantato da quelle parti legate a un mondo che non c’è più. Una cifra stilistica agile che contiene lo spettacolo in due ore per offrire al pubblico un Evento indimenticabile, dalle forte emozioni e in un'ambientazione unica.
Per far sì che ciò si realizzasse era necessaria una grande produzione, un progetto serio, articolato e di lungo periodo. Non ho avuto fretta quindi, e ho iniziato il lavoro partendo dall’organizzazione di un laboratorio di lettura interpretativa (i cui partecipanti, volutamente, non erano attori ma persone comuni, pubblico). Lo studio è poi proseguito con l’organizzazione di un altro laboratorio, questa volta di ricerca teatrale, che mi interessava per mettere alla prova alcune scene chiave, per confermare il taglio stilistico che avevo in mente.
Ne è venuto fuori un evento unico a livello nazionale che ha saputo coinvolgere importanti business Partner e che è stato finalista del Bando internazionale CCAlps.
Marco Alberghini